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lunedì 5 marzo 2012

4 Marzo - Giornata dei treni dimenticati

E la ferrovia divenne ciclabile

di Cecilia Gentile

Molte tratte abbandonate sono state riconvertite in piste ciclabili, per la gioia di ambientalisti e turisti slow. Altre sono veri musei open, da scoprire. Magari il 4 marzo, nella Giornata dei treni dimenticati

In bici sulle strade dei treni. Succederà domenica in occasione della quinta giornata nazionale delle ferrovie dimenticate promossa da Co.Mo.Do, la Confederazione della mobilità dolce che raccoglie al suo interno una articolata rete di gruppi e associazioni. Quasi 100 gli eventi programmati in tutta Italia in questo week end, tra passeggiate, mostre e visite guidate, per far riscoprire ai cittadini il fascino dello spostamento lento, utilizzando eccezionalmente il treno ripristinato solo per la manifestazione, oppure le biciclette lungo i vecchi sedimi ferroviari. 

L'obiettivo della manifestazione è valorizzare questo vasto patrimonio riportandolo alla sua funzione originaria riattivando le linee, oppure trasformandolo in percorsi ciclabili, pedonali, in passeggiate equestri. Proprio come, per esempio, hanno già fatto da tempo in Spagna, dove la fondazione Vias Verdes ha dotato il paese di un sistema di 1.600 chilometri da percorrere in bicicletta o a cavallo, lontano dalle strade principali e immersi nella natura. 

"In Italia ci sono più di 5.000 chilometri di linee ferroviarie abbandonate, la maggior parte per scelte che, col senno di poi, si sono rivelate decisamente sbagliate - dichiara Antonio Dalla Venezia, presidente della Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, che all'argomento ha dedicato uno studio "Dalle rotaie alle bici", a cura di Umberto Rovaldi e Giulia Cortesi - Ora bisogna impegnarsi per prevenire l'assoluto degrado e distruzione di questo tesoro, puntando al riutilizzo dell'infrastruttura e alla sua riconversione". 

La prima mossa, dunque, è coinvolgere l'opinione pubblica, con un calendario ricchissimo di eventi, tra passeggiate, mostre fotografiche e presentazione di libri. Si va dalla valle del Tanaro in Piemonte, ai tesori d'arte in valle Olona in Lombardia, dall'ex ferrovia Framura-Levanto in Liguria al trenino Udine-S.Daniele in Fiuli Venezia Giulia. E ancora: in bici sull'ex rotaia da Massa Marittima a Follonica in Toscana, trekking da Spoleto a Norcia in Umbria, in bici sull'ex ferrovia Capranica-Civitavecchia nel Lazio, alla scoperta del marchesato crotonese sull'ex rotaia in Calabria, la ferrovia del vino in Sicilia, la linea del carbone del Sulcis in Sardegna. In Emilia Romagna e nelle Marche, per celebrare i 150 anni dell'inaugurazione della tratta Rimini - Ancona, verrà effettuato un viaggio speciale a bordo di un treno storico, al traino di una locomotiva a vapore Fs di inizio Novecento. Le città turistiche dell'Adriatico devono la loro fortuna proprio all'arrivo della ferrovia. Durante il viaggio, a bordo del treno, Paolo Merlini presenterà il suo libro "L'arte del viaggiare lento. A spasso per l'Italia senz'auto", Ediciclo. L'intero programma con gli appuntamenti è scaricabile sulsito.

Fonte:  La Repubblica

sabato 3 marzo 2012

I cereali? Sani sì, ma pieni di zucchero

I cereali? Sani sì, ma pieni di zucchero
Si tratta di un cibo da sempre associato all'idea di benessere e salute. Ma una
ricerca dell’organizzazione britannica Which, dopo aver misurato la quantità
di saccarosio in 50 tipologie di corn flakes, dimostra come la percentuale ecceda
- e non di poco - quella consigliata dai medici . L'esperta: "Controllare sempre la tabella nutrizionale"
Simbolo del connubio nutrizione-benessere, icereali a colazione sono considerati
la migliore scelta per iniziare la giornata
 a tavola con un carico di sana e bilanciata energia. Basta guardare gli spot o anche
 solo leggere le confezioni per rendersi
 conto che i cereali, soprattutto quelli commercializzati dalle grandi marche,
vengono spesso pubblicizzati come un “toccasana” per la salute dei più piccoli. Eppure, non è sempre così. A risvegliare la
coscienza dei consumatori è una ricerca choc che arriva dalRegno Unito: i cereali
 più celebri e più diffusi in commercio sono in realtà “dopati” di zucchero.

A diffondere i dati è stata l’organizzazione britannica Which, che divulga informazioni
 indipendenti per lanciare un salvagente ai consumatori che rischiano di annegare
 nel selvaggio mare magnum di offerte e promozioni. Which non ha fatto altro che
 misurare le quantità di zucchero contenute in oltre cinquanta tipologie di cereali
destinate alla prima colazione. Ebbene, dai risultati è emerso che in molte
 confezioni pubblicizzate i cereali contengono elevate percentuali di zucchero.

Il primato con ben il 37 per cento di zucchero è andato al prodotto sponsorizzato
da Tony la Tigre. Nella lista nera anche i tradizionali cornflakes con un corposo
 8 per cento di eccesso di saccarosio. Non è poco se si pensa che granelli di
 un grammo apportano già quattro calorie e, soprattutto, considerando l’allarme
 internazionale lanciato dai medici sull’uso sconsiderato dello zucchero
 nell’alimentazione, nemico della salute alla stregua del sale e del colesterolo
 e colpevole di giocare un ruolo chiave in malattie serie come obesità,
diabete e patologie cardiache.

I numeri dell’allarme parlano chiaro: dai dati diffusi recentemente sulla
rivista Nature sarebbero 35 i milioni di morti all’anno attribuibili al
ricorso smodato allo zucchero.

Un killer che si insinua silenzioso negli scatoloni colorati dagli slogan rassicuranti,
 comodamente occultato da frasi che catalizzano rapidamente l’attenzione,
 alludendo esclusivamente al ridotto contenuto di grassi e all’ampio apporto
di vitamine e ferro.

Esperti inglesi, come il critico gastronomico Joanna Blythman, si battono contro
 lo sfruttamento dell’inconsapevolezza del consumatore, ignaro di ingurgitare
 pericolose bombe caloriche dall’indice glicemico alto, e quindi cariche di energie
 che bruciano rapidamente, creando un aumentata astinenza da zuccheri.

Non resta che difendersi all’acquisto. Gli esperti consigliano di leggere sempre
le tabelle nutrizionali, tralasciando i numeri suggeriti per una singola porzione e
valutando soltanto le cifre segnalate per i 100 grammi di prodotto: in quella casella
 si nasconderebbe la verità, schiacciante anche per gli “special” cereali che
 continuano a garantire ventri piatti e taglie trentotto alle donne con un “carico
 pendente” di zuccheri del 17 per cento.

di Adele Brunetti

Fonte:  Il Fatto Quotidiano  2 marzo 2012